Recupero del calore di scarto dai data center – studio del potenziale e raccomandazioni per operatori e comuni

12.07.2023

La crescente digitalizzazione e la tendenza a esternalizzare i processi IT su cloud stanno portando a un boom dei data center in Svizzera. Le stime attuali prevedono un consumo di elettricità compreso tra 2,7 e 3,5TWh per l’anno 2026. A differenza di altri settori, un data center funziona 24 ore su 24 e il calore residuo dei processi di conversione dell’energia è considerato neutro dal punto di vista delle emissioni di CO2. In particolare, è possibile utilizzare il calore di scarto delle apparecchiature IT, dell’alimentazione e della ventilazione.

Le stime indicano un potenziale di circa 2,02-2,62 TWh/a per i fornitori di servizi di data center. Se questo potenziale di calore residuo sarà ben utilizzato, l’importanza dei data centre per il raggiungimento degli obiettivi di protezione del clima al 2050 è valutata come importante. Nel medio termine, circa 140.000-185.000 abitazioni private (dal 3,7 al 4,7%) potrebbero essere riscaldate e rifornite di acqua calda. Ciò comporta un risparmio di circa 420.000-555.000 tonnellate di CO2eq nella fornitura di riscaldamento di edifici residenziali con riscaldamento fossile.

L’ostacolo maggiore all’utilizzo del calore di scarto dei centri dati è la mancanza di calore disponibile nell’area circostante. Nel caso delle reti di calore, un ulteriore ostacolo è rappresentato dal fatto che non tutti i proprietari sono interessati a essere collegati (riscaldamento non ancora ammortizzato, esperienze negative, ecc.).

Per quanto riguarda le considerazioni sul ciclo di vita, l’orizzonte temporale dei gestori di data center (10-15 anni) è significativamente più breve di quello delle reti di riscaldamento dei fornitori di servizi energetici (30-40 anni). Il rischio che ne deriva per la sicurezza dell’approvvigionamento per il funzionamento della rete nel caso in cui la fonte di calore cessi di esistere può essere assicurato, ad esempio, mediante una garanzia di rischio da parte del governo federale. Una base legale per l’attuazione di tale garanzia è attualmente in discussione in Parlamento nell’ambito della revisione della legge sul CO2. Un’altra soluzione per ridurre il rischio di “sicurezza dell’approvvigionamento” sarebbe rappresentata da ulteriori norme contrattuali tra gli operatori dei data center e i fornitori di servizi energetici. Tuttavia, ciò presuppone un interesse da parte di entrambi
Tuttavia, ciò presuppone un interesse da entrambe le parti e può essere avviato solo in misura limitata (ad esempio, una regolamentazione legale sulla remunerazione del calore di scarto per gli operatori dei centri dati).

Clicca qui per vedere il potenziale studio di Eicher + Pauli commissionato dall’UFE (in tedesco)